Unione, comunione e gioia nella coppia: i fattori principali in gioco

Unione, comunione e gioia nella coppia: i fattori principali in gioco

Prendo spunto dagli ampi contributi di vari autori, in particolare R.G.Erskine (1999) ed E.Guarrella (2009; 2013) per sottolineare che le dinamiche relazionali decisive interne alla coppia sono legate inscindibilmente alle caratteristiche dell’ “Alter” interiore e ai Bisogni Relazionali e perciò al tipo di Contatto (o pseudo-contatto) che ciascuno dei due parter via via stabilisce con sé e con l’altro. Questi tre fattori incidono in modo determinante sulla gioia, l’armonia, l’unione profonda – dunque sulla comunione – che le coppie sperimentano nel corso della loro relazione. E’ ben noto a tutti come questo tipo di esperienza relazionale così unitiva e vitalizzante sia profondamente desiderata da ogni persona umana, per tutto il corso dell’esistenza.

C’è da aggiungere che quando nasce il primo figlio la coppia coniugale si trova a vivere un’esperienza di profondo cambiamento: è allora infatti che si costituisce a tutti gli effetti una nuova “famiglia”. Si formano cioè i due sottosistemi che interagiscono in vari modi tra loro e contraddistinguono la famiglia: quello della coppia coniugale e genitoriale da una parte e quello del figlio/figli dall’altra (cfr. S.Minuchin, 1974; E.Scabini, 1990).

La famiglia, poi, con il passare del tempo, attraversa fasi evolutive molto delicate, ad esempio quando nasce il secondo figlio, quando il primo figlio inizia ad andare a scuola, l’adolescenza, il matrimonio del primo figlio, e così via. Inoltre, la famiglia inevitabilmente si trova a dover affrontare anche eventi critici imprevisti, come ad esempio una crisi economica, una malattia importante, un cambiamento di lavoro, di ambiente di vita, e altro ancora. In presenza di fasi ed eventi critici prevedibili e/o imprevedibili, la famiglia trae grande giovamento dal riuscire ad identificare i bisogni emergenti, soprattutto bisogni relazionali propri di una specifica fase evolutiva o di un tipo di evento critico.

E’ specifico compito della coppia coniugale, nella sua vitale funzione di guida e regolazione affettiva interna alla famiglia, sviluppare consapevolezza di questi bisogni e capacità di affrontarli e soddisfarli. Capacità che sono soprattutto di carattere affettivo. E’ frequente sentirsi scoraggiati nell’attraversare un evento critico che richiede più energia del solito. Piuttosto però che gettare la spugna o stringere i denti e tirare avanti alla meno peggio, è cosa molto bella e buona che i coniugi si riservino del tempo con regolarità e frequenza, da soli o meglio ancora insieme ad altri, per ascoltare innanzitutto le loro emozioni e i significati che riscontrano in ciò che stanno attraversando, per riflettere insieme su cosa sta accadendo, per cogliere bisogni vecchi e nuovi, consapevoli e soprattutto inconsapevoli, che stanno emergendo e, infine, per creare insieme strategie per soddisfarli. La sfida da prendere infatti è avere successo nell’aumentare il benessere e la coesione interna come coppia e come famiglia, dunque la gioia, l’unione e la comunione reciproca.

Dopo una crisi attraversata e superata insieme con successo, infatti, ci si ritrova cresciuti, arricchiti, più uniti e coesi di prima, con una qualità di vita superiore a quella precedentemente raggiunta. Chi ha una marcia in più ad affrontare queste sfide evolutive? Chi tiene talmente tanto a sé e alla propria coppia da prendersi il tempo e prepararsi per tempo, si informa e si forma per giungere attrezzato (l’olio nella lampada che forse qualcuno ricorda) al momento in cui si presenteranno novità e necessità di crescita.